Leggo con un certo rammarico l'articolo relativo al mancato consenso del patrocinio del Comune di Trieste al ‘Concerto per la Pace’ in programma a Sgonico giovedì e venerdì p.v., pubblicato su ‘Il Piccolo’ di martedì 31 agosto. Vi si cita "che le iniziative apparivano poco istituzionali: non tanto la mostra "C'era una volta... il confine" quanto alcuni titoli dei seminari e i nomi delle associazioni coinvolte...".
Quale presidente de ‘Le vie del Carso’, associazione culturale e sportiva che ha allestito la mostra in oggetto, mi chiedo quanto poco istituzionale, sebbene ripresa in tono minore, può essere considerata una mostra che si basa esclusivamente sulla storia dei confini agricoli, con testimonianze cartacee e personali legate al mutare dei tempi, come per esempio i documenti necessari per il transito di questi piccoli passaggi di confine i quali, pur essendo rimasti ancor oggi sconosciuti ai più, hanno segnato la vita degli abitanti confinari e del nostro territorio in generale. La mostra, unica nel suo genere, esposta già in diverse sedi istituzionali e non della provincia di Trieste, ha avuto riconoscimenti bipartisan da parte non solo di rappresentanti del mondo della cultura, ma anche della scuola, perchè uno degli scopi di questa ricerca è proprio quello didattico-educativo di far conoscere alle future generazioni pagine di storia fuori porta che, volenti-nolenti, stanno entrando velocemente nell'oblio dei tempi. Mi permetto, quindi, convinta che il vicesindaco non abbia ancora avuto il piacere di visitarla, in quanto non ancora presentata nelle strutture del nostro Comune, di invitarlo a una delle prossime aperture, per verificare di persona, che, pur essendo rigorosamente bilingue per la tematica in questione e per una dovuta apertura mentale richiesta dal mutare dei tempi, la mostra risulta non solo del tutto in regola con le istituzioni ma sia invece un piccolo contributo per valorizzarle.
Nadia Milievich, presidente de ‘Le vie del Carso’
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