Istria bianca, grigia, rossa oppure blu e verde… noi optiamo per quest’ultima. Infatti sperduti tunnel verdi, vegetazione a volte furiosa, di sicuro invadente su sentieri partoriti da menti poco pratiche, forse nemmeno provati prima di essere pubblicati ci accompagnano in questo giro… ma dove siamo? Quasi sulla punta sud dell’Istria, nelle ultime terre degli Istri che si sono annullati, senza arrendersi, davanti all’incalzare delle flotte romane. Ora c’è l’aeroporto di Pola e poco più in là l’acropoli di Nesazio, il più vivo ricordo di questa stirpe, estrema roccaforte di re Epulo dove, davanti l’inevitabile, ha sacrificato il suo popolo prima e poi se stesso… L’ora che accompagna il nostro pedale non è sicuramente la migliore per un’estate focosa, ma il torrido di mezzodì di una giornata di luglio è mitigato da amici naturali venutoci in soccorso, nuvole sparse e un vento costante. Sincronizzate per bene le bussole personali troviamo tutti i bivi giusti ed ecco emergere un giro di una quarantina di chilometri, molto allenante e godurioso, conclusosi con uno scontato e rinfrescante tuffo nel Quarnaro.
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