Non so quante volte...
Non so quante volte mi sono detta: "oggi no!, oggi non ho voglia"... La mia vita e' continuata normalmente o almeno così credevo..." oggi ho un mare di cose da fare e non ce la faccio ad infilare anche la Valle..." scuse, solo propositi... Passate le dovute ore dietro a una cattedra sempre più grigia e muta, mi ritrovo in strada con uno strano sentore, una tentazione che cerco di ignorare andando a fare velocemente la spesa..." perché poi mi affretto per comperare pane, latte e altri viveri pur necessari?" mi accorgo che tutto prende un ritmo accelerato, una danza sinuosa con il passaggio in posta e l'appuntamento al bancomat. Guido verso un'unica direzione, l'est e' un sottile richiamo che inconsciamente mi porta a Mocco, meta delle mie partenze quando il tempo e' corto... Ma allora, come mai sono qua? Ascoltando la radio mi sono lasciata andare, la mia mente si e' persa nei meandri della musica e la mia Dacia ha fatto il resto... Forza Nadia, le scarpe da corsa fremono li nella borsa, il tempo corre, fra nemmeno un'ora Ninetta ti aspetta fuori da scuola e se non arrivi puntuale la maestra ti impala... Ok, vado, mi cambio velocemente e vado... Per fortuna ho tutto pronto in macchina... Gomma da masticare in bocca, un klik dietro alle spalle e vado... In ritardo mi ricordo di guardare l'orologio, come sempre... E chi se ne importa, come sempre... Ma non sono tranquilla, devo andare con ritmo e i miei piedi si avviano sempre piu' veloci...difficile camminare, devo correre, espiare quasi nella velocità la parentesi di aria fresca che il mio corpo ha voluto per me nel caotico ritmo della mia giornata...un libro, una firma, un'altra di una serie sempre più lunga finora ininterrotta... La salita taglia gambe e' l'espiazione, inversamente proporzionale al tuo fiato...la ferrovia ti rida' ossigeno. L'orologio una spada di Adamocle... Vai, allora, lasciati andare, pesta il sedime come lo faceva lei, l'elegante signora, vestita di nero, che ancora fuma nei ricordi impressi nei sassi... Gli occhi si emozionano nel vento generato dagli arti scatenati... Un crescendo felice di pace e piacere, di sudore e calore interrotto brutalmente da un klik... Il motore si accende, dieci minuti e il sorriso splendente di Nina, dietro al vetro del portone della scuola, e' la soddisfazione profonda di aver vinto la mia sfida quotidiana con una semplice firma... un salvavita lungo 100 giorni di nome Bottazzo....
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Ho conosciuto voi attraverso un amico di facebook e da allora vi sto seguendo con piacere interesse ma sopratutto ammirazione ! Vivo a Verona mi è difficile venir a mettere una firma sul libro , ma non si sa mai ! siete un esempio da seguire ! Stamattina ho letto il racconto di Nadia .... Quanto mi ci son sentita dentro Grazie !
RispondiEliminaPaola
grazie mille cara Paola, e' un piacere emozionante sentirsi seguiti anche da lontano... mah, si sa, quando c'è compartecipazione le distanze si annullano... continua a stare con noi...un caro saluto Nadia
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