100 x a Bottazzo

100 x a Bottazzo
Foto by Roberto Furlan

Ci trovi anche su

Ci trovi anche su
Cerca i Gruppi: 'Le Vie del Carso' & '111 Kokos-Cocusso''

Classifica relativa al 30° giorno 10/01/13

30 LUCIANO COMELLI
30 POZZER ANDREA
30 FULVIO DE MUJA
30 LUCIO MARALDO
30 ALESSANDRO MAHNICH
30 MARINA POSTOGNA
30 NADIA MILIEVICH
30 ALCE
29 ANDREA COMARI
29 ELISABETTA GREGORI
28 JURE
27 HERVAT EUGEN
25 MAURO TRAVAN
24 IGOR STOSSI
23 MICHELA TAVERNA
22 STELLIA MAURI
22 JACK GIACOMINI

17 PERSONAGGI IN CLASSIFICA
PROSSIMA CLASSIFICA: al 50esimo giorno

Regolamento concorso fotografico "100 giorni a Bottazzo".



1) Il concorso fotografico  è riservato a tutti coloro che avranno posto almeno una firma sul libro delle presenze  a Bottazzo dal 12.12.2012 al 21.03.2013 nell’ambito della manifestazione “100 giorni a Bottazzo”. Il concorso si sviluppa su 2 sezioni:
a)  foto originali
b)  foto elaborate
Nella sezione “foto originali” è ammesso un impercettibile fotoritocco così come  la regolazione del colore; in entrambe le sezioni non sono ammesse foto con firme, filigrane o contrassegni  visibili nell’immagine o immagini ritenute offensive, secondo la sensibilità e l’insindacabile giudizio della giuria; 

2) Ogni autore potrà presentare con il limite massimo di n° 2 foto originali e n° 1 foto elaborata, che  dovranno essere presentate in formato jpg. Sono ammesse sia foto in bianco e nero che a colori dalle dimensioni minime del lato minore di 1000 px e dal peso massimo di ogni singola foto di 5MB; ogni file  dovrà essere rinominato nella seguente maniera: nome.cognome.originale  e  nome.cognome.elaborato;

3) Le foto dovranno essere scattate esclusivamente tra il 12.12.2012 ed il 21.03.2013;

4) Le foto dovranno essere inviate entro domenica 24 marzo  al seguente indirizzo email:
bottazzo100scatti@yahoo.it

5) Le opere possono essere candidate solo da parte del loro autore, il quale candidando l’opera dichiara e garantisce di possedere tutti i diritti sull’opera,  e che questa  non lede alcun diritto di terzi e non viola nessuna legge vigente, dichiara e garantisce inoltre di essere titolare di ogni diritto morale e patrimoniale d’autore. In ogni caso l’autore solleva l’organizzazione da tutte le responsabilità, costi e oneri di qualsivoglia natura che dovessero essere sostenuti a causa del contenuto dell’opera.

6) La partecipazione al concorso è totalmente gratuita;

7) Le fotografie verranno esaminate dal giudice nominato nel regolamento " I 100 giorni di Bottazzo", il cui  giudizio è insindacabile;

8) Come comunicato nel Regolamento de " I 100 giorni di Bottazzo", i migliori  scatti saranno pubblicati sul blog  delle vie del Carso "www.leviedelcarso.blogspot.com" ed eventualmente esposti presso circoli e gallerie; eventuali comunicazioni relative al concorso ed alle premiazioni verranno comunicate sia sul blog che sul sito Facebook "I 100 giorni di Bottazzo".

9) Le foto dei vincitori delle due sezioni (miglior foto originale e miglior foto elaborata) saranno esposte in forma permanente presso l’Antica Via del Sale a Bottazzo.  

Buoni scatti a tutti!

Semplicemente fa-vo-lo-so!



Semplicemente fa-vo-lo-so! Una serata veramente unica con condizioni meteo strepitose per un Jama-Bottazzo-Jama indimenticabile. L’appuntamento con Fabio mio fratello è per le 16.50 a Jama e già in automobile mentre mi avvicino, dalla metà in su il costone del Monte Carso, dalla cima a San Servolo mi appare completamente bianco, segno che la neve è scesa ripetutamente e si è fermata sulla natura di questo luogo. Andiamo su per la Linea Verticale, quella che passa per la Vedetta di Crogole, segue il sentiero 1 e lo abbandona per il bianco-azzurro fino a uscire sulla Sella del Parapendio e poi al Ricovero. Il percorso è uno spettacolo forse perché mai mi è capitato di vedere gli alberi che guardano il mare così carichi di neve e per terra quasi 20 cm di neve compatta. 
Le luci colorate della città si fanno vedere in di traverso dei rami luccicanti e non occorre la zipka perché il candore del manto fatato è sufficiente a illuminare il nostro cammino. Per il momento il vento è rimasto a Jama e non c’è alcun fastidio nel sollevare la fronte per guardare le nostre sagome perdersi nel crepuscolo e mescolarsi alla neve che sta cadendo. Ma appena usciamo sulla Sella il vento ci sfregia il volto lanciandoci negli occhi scintille argentate. Se più sotto mi sono soffermato a fotografare la religiosa presenza raccolta nella bianca coperta, adesso il passo si fa veloce per raggiungere il Riparo e non mancare di ricordare al tempo che siamo passati anche di qua. Le impronte a terra ci dicono che oggi non siamo stati gli unici, almeno fino alla Sella del Monte Carso. Raggiungerla col fiato sospeso è vera poesia perché il fascio di luce che illumina il nostro piccolo intorno affascina oltremodo; l’entusiasmo ci prende e ogni tanto ci lasciamo andare a qualche grido a conferma che è tutto vero. Le impronte se ne vanno in discesa verso il fondo del Crinale e il 46 siamo noi a deflorarlo, anche questo è un piacere aggiunto. Se normalmente il sentiero è ostico per i suoi salti, le sue radici, i suoi sassi e il ghiaione talvolta è preferibile per una veloce discesa, adesso è uno spasso unico, la sensazione è quella di essere in alta montagna e di scendere fuori pista in un ambiente puro e selvaggio. Gli alberi da questa parte non si sono colorati di bianco, il vento non ha dato loro il tempo di imbellettarsi ma il resto è una distesa omogenea che noi col nostro ardire interrompiamo a piè sospinto. Bottazzo ci attende, stavolta con un insolito silenzio perché il vento quaggiù disturba ed è provvidenziale il riparo della Baracca per sigillare il nostro passaggio. Il libro resta aperto per un ansimante passaggio successivo che mentre si riprende sfogliando gli autografi del ieri e dell’oggi, ci concede il saluto per il nostro rientro. Ci  beviamo la risalita in ciclabile spingendo sui bastoncini e poi lungo i soliti solchi che fendono l’ispessirsi del manto nevoso accenniamo qualche passo di corsa per andare incontro in maniera fanciulla alla gelida carezza dell’insistenza nivale. Come sempre le luci in fondo, stavolta oltremodo opache, fanno strada alla nostra uscita dalla Valle, un’uscita trionfale, per una serata speciale e da ricordare. Mentre scendiamo da Moccò abbiamo il tempo per ripensare alle emozioni che abbiamo provato in queste due ore veramente regalate alla nostra esistenza e per suggellare il tutto non c’è niente di meglio del far tintinnare i boccali di birra che alziamo, con un largo e complice sorriso, davanti all’esterrefatto barista del Premuda, che sicuramente non ha capito, forse confuso dal nostro fradicio aspetto, la realtà del nostro essere felici, Prosit!

MERCOLEDI’ 16 GENNAIO 2013 - Luciano Comelli
 





Valle, valle, VALLE...VaLe... lei per 100 giorni, ma... solo lei? No, non solo. Qualcuno l'ha già sperimentato, noi ci pensavamo e finalmente siamo riusciti a farcela: alba nel suo cuore per registrare la quotidiana firma e poi a casa a recuperare le cucciole e via, destinazione laghi di Fuzine, rifugio Zacchi. Il fondo valle è quasi completamente verde... solo ai laghi c'è un po' di neve e poi su nella conca che a ovest contiene lo Zacchi... si sale con le cucciole, piano ma con ritmo costante, tanto che siamo a meta in netto anticipo sulla tabella di marcia... una deliziosa gestrice ci introduce alle sue bontà culinarie ma ... purtroppo per la dieta della nostra Nina non c'è nulla che vada bene. Alla dolcissima Rosa non resta altro che  "rimediare" una fumante zuppa d'orzo. La discesa è uno spasso: la cucciola d'uomo in bob, la cucciola canina all'inseguimento, il braccio della padrona a valle una prolunga... una giornata intensa, ma anche una dimostrazione che ...SI PUO' FARE! La Pres.