100 x a Bottazzo

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Foto by Roberto Furlan

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11 dell'11 dell'11: inizia una nuova sfida!!!


Bene… siete curiosi? Volete altre informazioni? Eccole: venerdì 11 novembre 2011 ovvero l’11/11 del 2011 è un giorno unico, la penultima possibilità per poter avere lo stesso numero in giorno, mese, anno per questo millennio... ci pensate? E’ il giorno dopo la luna piena, è S. Martino. Invece dei soliti momenti d’incontro a Prosecco, le Vie del Carso si muovono verso una nuova sfida e invitano tutti a farlo in gruppo, una sgambettata in compagnia per aprire ufficialmente i nuovi 111 giorni di salite su di una nuova cima con conclusione al primo giorno di primavera. Un inverno da passare con noi, di allenamento di corsa o in bici o semplicemente camminando. Oggi i penultimi dettagli sono andati a segno, manca solo la pubblicazione del regolamento e in quel caso avrete le coordinate finali. Allora, continuate a seguirci e preparate le zipke… meno 14 all’alba, pronti a partire per una sfida internazionale!!! (La pres.)

Qualcosa bolle in pentola....


Sì, sì, da tempo si stava pensando a qualche nuova, accattivante impresa... e quasi ci siamo... rimanete in linea... tra pochi giorni i primi dettagli... penso ne varrà la pena!!!

Passaggio di testimone






“Papà, facciamo una gita in bici assieme per andare fino in campeggio?” Un cucciolo è diventato grande… un rituale che si ripete certamente in ogni famiglia che vede crescere i propri figli. E non c’è nulla da fare, ed è una fortuna che sia così. Non resta che iniziare a passare il testimone un po’ con una sottile amarezza un po’ con l’orgoglio di un genitore che si rivede nel figlio che sta sbocciando…Parenzana, percorso ben conosciuto ma per la prima volta pedalato in compagnia di un giovanottone che ora è lui ad aspettare ai bivi, a sostenere sulle salite, a voler fare più strada per godersi il paesaggio… Trieste – Lanterna, 85 km iniziatici…

Centro didattico naturalistico: NO ALLA CHIUSURA!!!!!

E' con grande spirito di solidarietà che pubblichiamo questo comunicato stampa pervenutoci relativo alla ventila chiusura del Centro Didattico Naturalistico del Corpo Forestale del FVG con sito a Basovizza (Ts) diretto da un nostro caro, vecchio amico e sostenitore della nostra associazione, Diego Masiello. E' un accorato appello che anche noi desideriamo sostenere perchè proprio in queste ore, sull'onda della politica di restrizioni e riforme "tagliacultura", si sta discutendo del destino di questa struttura, centro non solo di visione ma anche di incontri, sede di mostre, aula diretta di scuola dell'ambiente, dove la scienza forestale si incrocia con la cultura e la storia del territorio carsico, dove l'aspetto umano diventa un tutt'uno con quello ambientale. La passione dei suoi collaboratori e il loro desiderio che tutte queste conoscenze non siano solo sterile teoria, ma pratica effettiva per tutti e in particolar modo per le future generazioni, hanno portato il Centro negli anni a divenire luogo di ritrovo per l'intera popolazione, luogo dove poter scoprire ed apprezzare aspetti nascosti e sconosciuti del nostro territorio. Rendere non operativa questa realtà con una chiusura dichiarata sarebbe, oltre a tutti i disagi per chi in questa iniziativa ci ha sempre creduto e ci lavora da anni, un grave danno sociale, perchè il silenzioso ma costante lavoro di ricerca e di monitoraggio svolto costituirebbe una perdita significativa per chi crede nella tutela e salvaguardia dell'ambiente e li considera piloni portanti della nostra stessa vita.

Una passeggiata sulle ere geologiche, la sorpresa delle tracce e dei versi degli animali invisibili ai più, la scoperta del rapporto tra la natura, i fatti storici e l'arte, la parafrasi del significato del bosco, la vita e la natura raccontata a vecchi e bambini.

Tutto questo e molto altro è il Centro didattico naturalistico di Basovizza del Corpo forestale regionale, un gioiello nato dalla caparbia volontà di uno sparuto gruppo di forestali innamorati del proprio lavoro e divenuto, con grande investimento di finanziamenti pubblici, uno dei migliori centri di divulgazione naturalistica della regione.

Non ci sono audioguide, ma agenti in divisa e scarponi che sanno trasferire al pubblico l'amore per la natura e per la sua conoscenza, appreso dopo lunghi anni di servizio sul territorio.

Non libri, quindi, ma conoscenza pratica. Toccare, sentire, leggere e guardare. Addirittura odorare. Un itinerario didattico avvincente e di livello assoluto.

Sono pochi ormai a non averlo visitato: vanta decine di migliaia di visite, conferenze, lezioni e iniziative di divulgazione.

Tutto questo, per l'assessore Violino, è evidentemente un dipiù. Ha infatti deciso di disfarsene, di sacrificare il Centro per dare spazio ad altre strutture organizzative del Corpo forestale necessarie, a suo dire, a gestire il personale, a trattare in modo specialistico le materie tipiche dei forestali: la caccia, la tutela ambientale e quella agroalimentare.

La paventata chiusura del Centro didattico naturalistico (ristrutturato nel 2008 con circa 3 milioni di euro di fondi europei e con un vincolo di mandato di 5 anni) o il suo declassamento, insieme alla chiusura di numerose Stazioni forestali della Regione (Claut, Comeglians, Resia, Meduno, San Dorligo della Valle) e del Nucleo operativo per l'attività di vigilanza ambientale dimostrerebbe l'insensibilità della Regione in materia di tutela della natura. Si perderebbero l'offerta di educazione ambientale condotta con competenza e dedizione e la felice occasione di valorizzare le insostituibili specializzazioni del personale, già formate e consolidate sul campo. Inoltre si andrebbe a ridurre pericolosamente la vigilanza sui beni ambientali lasciando carta bianca a chi si arricchisce depauperando i beni naturali e alimenterebbe una controcultura di non conoscenza e non rispetto dell'ambiente.

Le scriventi Associazioni ritengono invece che la presenza della Forestale in tutte le zone della nostra Regione sia uno strumento insostituibile per la gestione e il controllo del patrimonio boschivo e naturale già oggetto di un calo di attenzione negli ultimi anni.

Le Associazioni ambientaliste, chiedono quindi, il mantenimento dell'apertura del Centro didattico naturalistico e di tutte le Stazioni forestali esistenti, l'utilizzo delle graduatorie degli idonei all'ultimo concorso per assumere giovani aspiranti Guardie forestali, la creazione del Corpo unico di vigilanza ambientale regionale utilizzando anche i Guardiacaccia attualmente in forza alle Provincie, ormai in via di abolizione e la ricostituzione degli Ispettorati Ripartimentale foreste, la cui soppressione ha determinato il crollo di operatività del Corpo forestale regionale degli ultimi tempi.

Trieste, 13 ottobre 2011.

WWF, Legambiente, LIPU, Italia Nostra, LAC, LAV del FVG.

Gli amici ci scrivono


Con un po' di pazienza si fa tutto. Un caro amico ci ha spedito ancora questa estate un resoconto di gita che purtroppo è rimasto in attesa per un po'... Scusaci Rusevec, hai aspettato ma vedi che appena possibile ci sei anche tu! Per quanto riguarda il blog, siamo ritornati in una forma quasi normale, quindi aspettatevi fra non molto qualche bella novità... intanto spediteci i vostri resoconti, la rubrica è sempre disponibile! (La pres.)
Ps: una dimenticanza di non poco valore: sempre questa estate sono convolati a nozze due coppie di nostri amici, Daniela e Lino e Giulia e Alberto! A loro va tutto il nostro più affettuoso affetto e augurio di magnifiche avventure sulle vie della loro vita in comune...

Dopo 20 anni confine aperto fra Slovenia e Croazia






Parlare di confini può sembrare un po’ una nostra fissa ma questa volta l’avvenimento è stato davvero importante… mi ricordo di quando ero piccola e i miei genitori parlavano con uno zio paterno dei dintorni di Vodice, paesino della Croazia istriana dove sono nati i miei nonni, una meravigliosa e selvaggia terra che porta il nome di Cicerija-Cicarija, divisa da 20, tristi anni in due parti, slovena e croata, da un odioso confine di stato. Un confine che ha sbarrato la strada dapprima a tutte le entrate naturali di un’ area, dove l’uomo a volte si sente ancora una minuscola pagliuzza di fronte alla potenza della natura, dove il rischio di perdersi nei boschi è una probabilità non poi così impossibile. Poi han capito che almeno un’entrata dalla Slovenia doveva esserci, che era assurdo dover andare quasi fino a Rjeka (Fiume) per trovare la prima strada possibile per arrivarvici. E così han riaperto l’accesso attraverso la slovena Podgorje e la minuscola, croata Jelovice. Alcuni chilometri più avanti la nostra Vodice, dove il tempo finalmente sta lentamente riprendendo coscienza di sé. Un ricordo nitido della mia infanzia è la festa paesana per l’arrivo della corrente elettrica nelle case: primi anni Settanta del mitico Novecento… si è brindato e ballato, accompagnati dal canto della fisarmonica, fino a notte fonda, illuminati a giorno nella scuola del paese, mentre i lupi nei boschi circostanti lanciavano lontano i loro ululati… un paese distrutto dalle fiamme dei nazisti, macerie che ancora oggi feriscono l’animo… Ma tanta gioia stonava con il degrado in cui il paese era caduto, i pochi abitanti già allora sentivano il vuoto, l’abbandono impadronirsi di loro, acuito in modo violento nel 1991 quando la Jugoslavija crollò e a denti stretti si formarono le varie suddivisioni statali… Ma il vento della speranza non è morto, quella strada, tanto ricordata nei racconti dei miei parenti, protagonista delle avventure ciclistiche giovanili di Alce a cavallo delle prime MTB in assoluto, è tornata all’antico ruolo: da Golac, in Slovenija, attraversa la Velika vrata, si spinge veloce nel vallone alle spalle di Vodice, regalando panorami che purificano l’animo. Ecco il 10 settembre io eAlce eravamo lì, a rivivere la speranza che un altro confine possa ritornare ad essere un souvenir per i posteri, a brindare ancora una volta ma ora con una sensazione diversa da quei vecchi che hanno finalmente visto la luce nelle loro case, con la precisa percezione cioè che tra non molto anche quella sbarra e quel cartello di stop saranno solo un ricordo e che i ricordi potranno rifluire di nuovo senza confini.

Fuga dalla spiaggia







Una gita per fuggire dalla brandina, per gustare la polvere rossa della terra istriana, per sentire la fatica rimpossessarsi dei nostri muscoli… una gita veloce, dinamica, ariosa, nuova, un taglia e cuci che ha saputo dare un sapore aspro, dove conosciuto e sconosciuto si son fronteggiati per regalarci un angolo di libertà. Lanterna, Tar, rampa di lancio per i parapendio sullo specchio della Mirna… un’avventura che sa di storia e di viticoltura, di ricordi e di agricoltura. Un’oretta e mezza di lavoro e poi di nuovo in brandina a meditare nuove, future emozioni.

Benritrovati!!!


Olà gente! Finite le vacanze? Ricominciata la scuola? Ritornati ai vostri ritmi di ogni giorno? Ci siete mancati ma speriamo che vi siate divertiti, rilassati, pronti ora ad affrontare un autunno che con domani dovrebbe diventare tale, tagliando la coda a una tardiva estate che ci ha incredibilmente accompagnato fino ad ottobre. Chissà quante avventure avete portato a termine in questi lunghi mesi estivi, e allora forza, inviateci i vostri resoconti all'indirizzo Leviedelcarso@gmail.com, che poi saranno inseriti nel link apposito "Gli amici ci scrivono". Le vie del Carso ne han vissute di colorate e quindi pronti a ripartire con una serie di link tra i quali spiccheranno pure attraenti novità. (La Pres.)